martedì 25 giugno 2013

Il Sistema difensivo costiero - Le torri costiere di Maratea


Alla metà del ‘500, causa le continue incursioni via mare, Il Regno di Napoli mette in atto un vasto piano difensivo costituito da una serie di torri lungo tutti il litorale da Gaeta ad Ancona , che ha richiesto un vasto dispendio di energie economiche ed organizzative. Il progetto complessivo, voluto dal Vicerè Pietro di Toledo, definisce una linea organica di sorveglianza dei luoghi strategici e consiste in una teoria dei moduli difensivi uguali, che si differenziano solo per divesità di funzione e per adattamento all’orografia del sito.                                                                                                 Il territoria di Maratea è interessato in modo consistente dal programma. Nell’ultimo ventennio del ‘500 vengono realizzate sei torri a base quadrata e  e diversificate secondo l’ importanza strategica. Tre, quelle dei Crivi, di Apprezzami l’asino e la Caja, sono a tripla caditoia, con funzione di avvistamento e collegamento; due di Acquafredda e di Filocaio proposte alla difesa ravvicinata; ed una, quella di Santa Venere, detta anche l’Imperatrice, mono caditoia e pluricaditoia, notevalmente più grande ed architettonicamente più significativa. Il Paccicchelli la definisce la più bella realizzazione nel regno.                                                                                                                 
Prospiciente sulla costa, su un cucuzzolo e nell’estrema parte meridionale, si trova pure il Castello di Castrocucco.


 TORRE DEI CRIVI
È situata a sud del Vallone di Mezzanotte su un costolone della Punta delle Grive. A pianta quadrata, con base troncopiramidale piena e tre caditoie per alto.
È in cattivo stato di conservazione, accedervi è molto difficoltoso.

 TORRE DI ACQUAFREDDA
Si alza su un pianoro roccioso raggiungibile dalla SS. 18 attraverso una stradella. È a pianta quadrata e il suo stato di conservazione è pessimo tanto che può essere considerata solo un rudere.

TORRE APPREZZAMI L’ASINO
Si trova su uno sperone roccioso perpendicolare sul mare a sud della frazione di Cersuta. La torre, in pessime condizioni, prende il nome da una curiosa storia suggeritaci da Josè Cernicchiaro: “si narra, infatti, che quando nel sottostante e strettissimo viottolo, oggi strada statale, si incontravano sue asini, non essendovi lo spazio materiale per consentire il passaggio di ambedue, i rispettivi proprietari apprezzavano i due animali e quello ritenuto di minor valore veniva precipitato in mare lasciando così la strada libera all’altro.”

TORRE SANTAVENERE
È una delle due torri restaurate ed è localizzata sulla punta omonima, in uno spiazzale molto ampio, alberato e di particolare bellezza, tra la spiaggia di Fiumicello e quella di Maremorto.
Si raggiunge dall’abitato di Fiumicello ma poiché situata all’interno di un parco privato non è visitabile. Il restauro operato in anni recenti ha completamente sconvolto l’originaria forma soprattutto per l’aggiunta di corpi nuovi.

TORRE DI FILOCAIO
È in prossimità del Porto a mezza costa tra la strada “panoramica” e la scogliera. È a pianta quadrata con cinque caditoie per lato.  Un recente restauro, accurato e discreto, ha reso possibile la fruibilità e l’integrità della Torre senza alternarne la forma e la struttura.

 TORRE CAINA
Domina dall’alto di un cucuzzolo roccioso, punta Caina, a picco sul mare.
Un faticoso viottolo conduce a questa torre a pianta quadrata e con le strutture conservate in pessimo stato.

Tre delle sei Torri di Maratea sono soggette a vincolo monumentale: “Torre Filocaio”, “Torre Acquafredda” e infine “Torre Caina”. 

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